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La scelta di scrivere un saggio sulle relazioni diplomatiche italo-lituane tra le due guerre è stata quasi obbligata e dettata dagli eventi, primo fra tutti la riapertura dopo cinquant'anni dei documenti segreti custoditi nell'archivio storico-diplomatico della Farnesina, il Ministero degli esteri italiano. In effetti ancora nei primi anni di questo XXI secolo mancavano le più riservate e affidabili informazioni sull'opera e sugli obiettivi, anche più reconditi, della diplomazia italiana del tempo nei confronti della neonata repubblica lituana dopo la Grande guerra. Anche oggi nei dibattiti parlamentari, nei rapporti con il Governo e con le autorità locali ad ogni livello è a volte opportuno ricondursi alla prima indipendenza del Paese, quella che vide - per intenderci - la luce dalle ceneri dell'autocrazia zarista e che si spense nelle grandi campagne di invasione nazista e sovietica della Seconda guerra mondiale, con maggiore certezza circa gli eventi e le loro ricadute in quella tormentata area.